A questo punto dell’anno si comincia a pensare all’inverno – anche se le temperature non accennano a scendere -, ma si guarda comunque al periodo in cui le famiglie di api si inverneranno nella loro arnia. Io però ho anche bisogno di guardare indietro, perché farlo aiuta ad aggiustare il tiro nel futuro, per cercare di fare sempre meglio. E’ stata una primavera bizzarra e piena di sciamature, seguita da un’estate torrida, iniziata con un caldo matto arrivato a maggio, che ha ridotto drasticamente le fonti di acqua e di cibo per le api. Ma nonostante tutto le api hanno portato a termine il loro lavoro e a fine luglio abbiamo fatto la smielatura. Disopercolare i telai pieni di miele è ogni anno una specie di miracolo di bellezza e profumi. Il millefiori è pronto, ed è veramente un fantastico potpourri di tutte le fioriture che da marzo si sono susseguite tra campi, orto e alberi. Pensando alle api abbiamo lasciato erba alta nei prati, libera di ospitare tarassachi, papaveri e tutti gli altri fiori spontanei di cui le api sono ghiotte. E così è stato per l’orto, dove abbiamo lasciato le spigature di tutte le produzioni invernali – come quelle dei broccoletti – fino all’ultimo, alla loro portata. Le api hanno amato molto i cuscini di rosmarini e lavande e dato che i fiori e le piante possono riprodursi solo grazie agli insetti impollinatori che insieme al vento rendono possibile la loro impollinazione e riproduzione, ho buttato giù una lista non completa delle piante da coltivare in terrazzi e giardini e anche di quelle da proteggere, perché molto preziose per api e altri impollinatori:
Menta
Lavanda
Tarassaco
Papaveri
Edera
Corbezzolo
Achillea
Rosmarino
Origano
Primula
Fiordaliso