Cominciamo col dire che l’arnia non è esattamente la casa delle api, ma una cosa che abbiamo inventato noi apicoltori, per impostare un metodo, che viene detto “apicoltura razionale”, in cui si allevano le api fornendo loro dei grandi fogli cerei di forma rettangolare su dei telaini di legno, su cui loro costruiscono cellette esagonali, dove la regina depone le uova. In natura però le loro “case” si trovano in anfratti o tronchi d’albero e i favi che costruiscono hanno andamenti irregolari dalle forme meravigliosamente curve. Proprio perché raccogliere il miele da lì non permetteva di lasciare intatta la loro scorta, sono nate le arnie, in cui si estrae solo il miele che sta nel melario (una specie di cornice di legno con all’interno i telaini di legno che viene posizionata sopra all’arnia durante i periodi in cui le api importano nettare e polline).
A febbraio in questa parte d’Italia nelle ore calde le temperature superano i 14 gradi, soglia termica che permette alle api di uscire dall’arnia, così ci vediamo con Claudio, che è un apicoltore con tanti anni di esperienza e anche il mio maestro, per vedere lo stato dell’arte. Come stanno le famiglie, se la covata è omogenea è segno le che regina sta bene e che ha ricominciato a deporre le sue uova dopo l’inverno. Se invece è a mosaico – ovvero con una forma irregolare – allora bisogna nutrire l’arnia e inserire un telaino da una famiglia forte. Per dare un po’ di energia alla colonia. A volte è si possono anche unire due famiglie deboli.
Il primo sole dell’anno è un momento speciale, togliamo il fondo delle arnie per vedere se ci sono parassiti, raschiamo e disinfettiamo con il cannello. E poi arriva l’appuntamento che aspettavo da qualche mese. Aprire le arnie e guardare le api mi ha intrigato sin dall’inizio, ma avevo un po’ di paura. Col tempo quel ronzio è diventato un sottofondo rilassante, un rumore da ascoltare con attenzione per capire lo stato della famiglia, la musica di una danza che non riesco a smettere di osservare e in cui tutti all’interno della compagnia sanno cosa fare.
E proprio come come si fa con un organismo vivente per vedere se è in salute, osserviamo e ascoltiamo e così faremo da qui in poi per tutta la stagione bella. Cerchiamo la regina, osserviamo se la covata è omogenea o irregolare. Controlliamo se le api hanno le loro scorte di miele, che di solito si trovano sui telaini laterali. Se non le hanno interveniamo con un nutrimento supplementare.