Da circa un anno sono arrivati qui Pancrazio e Margherita, coppia di giovani asinelli di razza amiatina. Margherita aspettava un piccolo, anzi una piccola, che è nata lo scorso novembre: Rosetta. In questo anno di quotidianità insieme a loro ho avuto diretta esperienza di quanto amino stabilire rapporti affettivi con chi li accudisce, di quanto siano pazienti, curiosi, riflessivi e desiderosi di socialità e contatto con i loro simili e con l’uomo. Così mi sono apparsi sempre più sprecati nel ruolo di pur bravissimi giardinieri.
Grazie – e soprattutto insieme a loro! – ho cominciato una formazione per lavorare negli interventi assistiti (IAA), definiti più genericamente pet therapy. La formazione in questo campo è piuttosto articolata e si compone di varie professionalità e più livelli di approfondimento. Le varie professionalità creano una equipe che si occupa di strutturare progetti di varie tipologie (interventi di terapia assistita, di educazione assistita e di attività assistita) con specifici obiettivi e finalità, per migliorare la salute e il benessere delle persone. Io sto diventando coadiutore dell’animale, che è la persona che si occupa costantemente del suo benessere (collaborando con un veterinario, altra figura chiave della equipe), che lo introduce nelle sedute e che collabora con il referente del progetto (che accompagna il fruitore/paziente della seduta).
Le terapie assistite (TAA) nascono da una precisa indicazione medica e coinvolgono pazienti affetti da patologie di salute mentale, l’educazione assista (EAA) si articola in progetti educativi e rieducativi, di inclusione e inserimento sociale di categorie fragili e le attività assistite (AAA) sono attività ludico creative e di socializzazione.
Uno step della formazione è tutto dedicato alla conoscenza specifica dell’animale con cui il coadiutore sceglie di lavorare con uno dei “big 5” (cani, gatti, conigli, cavalli e asini). Da questa rosa nel 2006 il Comitato Nazionale per la Bioetica ha escluso gli animali non sono domestici, il cui impiego è stato considerato scorretto.
Cani, gatti, galline e conigli di questa piccola fattoria hanno tutti delle grandi potenzialità nell’essere portatori di benessere e abbassamento del livello di ansia quando si entra a contatto con loro. Ed è un po’ quello che cin questi anni ha cambiato la nostra vita in meglio. Eppure c’è qualcosa negli asini che mi riporta in una maniera istintiva ad abbassare i ritmi, ad amare il loro silenzio e a condividerlo come un ristoro interiore, a godere insieme a loro della lentezza, dell’essenza dell’essere anziché del fare